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Abstract
En
Virtual Environment technologies are becoming increasingly important, carving out place in several sectors like training, learning, entertainment or industry, thanks to their adaptability for different contexts.
In the Cultural Heritage field, they have been mostly used to reconstruct and represent lost archaeological patrimony, or to create virtual tours of ancient cities and sites. However, these technologies have now also entered museums and cultural institutions, contributing in changing the concept itself of Museum as institution and its relation with the public, supporting an approach more centered on engagement and participatory experiences.
This is particularly true in the case of topics commonly intended as “specialistic”, difficult to approach and understand for general public, such as those related to scientific, anatomical and medical collections. The use of VEs and, in general, also of simpler but carefully designed ICT tools (such as institutional websites) can become an important tool to raise awareness and knowledge about these matters.
In the present work we describe our experience, focused on a small Anatomy Museum of the University of Pisa, in which we have conducted a study on visitors, and consequently developed asset of interactive tools, aiming at increasing engagement and improving the educational experience, attempting at reducing the gap between the general public and the communication of scientific and medical topics.
It
Le nuove tecnologie di Ambienti Virtuali stanno acquisendo una importanza sempre crescente, conquistandosi un posto in ambiti quali training, istruzione, eduntainment e settori industriali, grazie alla loro adattabilità ai vari contesti. Nel campo dei Beni Culturali sono state spesso impiegate nella ricostruzione e rappresentazione del patrimonio archeologico perduto o nella creazione di tour virtuali di antichi siti e città. Attualmente, queste tecnologie hanno fatto il loro ingresso nei musei e nelle istituzioni culturali, contribuendo a cambiare il concetto stesso di Museo come istituzione e la sua relazione con il pubblico, permettendo un approccio più focalizzato su esperienze di partecipazione e coinvolgimento del pubblico.
Questo aspetto risulta ancora più evidente nel caso di argomenti comunemente intesi come “specialistici” ovvero difficili da approcciare e comprendere per il pubblico generico, come quelli correlati a collezioni scientifiche e medico-anatomiche. L’uso di Ambienti Virtuali e, in generale, anche di semplici ma ben strutturati ICT tool (come siti web ufficiali) può costituire uno strumento importante per ampliare la conoscenza in questi ambiti.
Nel presente lavoro descriviamo la nostra esperienza, incentrata sul piccolo Museo Anatomico dell’Università di Pisa, dove abbiamo condotto uno studio sui visitatori e conseguentemente sviluppato dei tool interattivi, nell’ottica di aumentare l’interesse del pubblico e la qualità dell’esperienza educativa, cercando di ridurre il gap tra il pubblico generico e la comunicazione in ambito medico e scientifico.
Virtual Environment technologies are becoming increasingly important, carving out place in several sectors like training, learning, entertainment or industry, thanks to their adaptability for different contexts.
In the Cultural Heritage field, they have been mostly used to reconstruct and represent lost archaeological patrimony, or to create virtual tours of ancient cities and sites. However, these technologies have now also entered museums and cultural institutions, contributing in changing the concept itself of Museum as institution and its relation with the public, supporting an approach more centered on engagement and participatory experiences.
This is particularly true in the case of topics commonly intended as “specialistic”, difficult to approach and understand for general public, such as those related to scientific, anatomical and medical collections. The use of VEs and, in general, also of simpler but carefully designed ICT tools (such as institutional websites) can become an important tool to raise awareness and knowledge about these matters.
In the present work we describe our experience, focused on a small Anatomy Museum of the University of Pisa, in which we have conducted a study on visitors, and consequently developed asset of interactive tools, aiming at increasing engagement and improving the educational experience, attempting at reducing the gap between the general public and the communication of scientific and medical topics.
It
Le nuove tecnologie di Ambienti Virtuali stanno acquisendo una importanza sempre crescente, conquistandosi un posto in ambiti quali training, istruzione, eduntainment e settori industriali, grazie alla loro adattabilità ai vari contesti. Nel campo dei Beni Culturali sono state spesso impiegate nella ricostruzione e rappresentazione del patrimonio archeologico perduto o nella creazione di tour virtuali di antichi siti e città. Attualmente, queste tecnologie hanno fatto il loro ingresso nei musei e nelle istituzioni culturali, contribuendo a cambiare il concetto stesso di Museo come istituzione e la sua relazione con il pubblico, permettendo un approccio più focalizzato su esperienze di partecipazione e coinvolgimento del pubblico.
Questo aspetto risulta ancora più evidente nel caso di argomenti comunemente intesi come “specialistici” ovvero difficili da approcciare e comprendere per il pubblico generico, come quelli correlati a collezioni scientifiche e medico-anatomiche. L’uso di Ambienti Virtuali e, in generale, anche di semplici ma ben strutturati ICT tool (come siti web ufficiali) può costituire uno strumento importante per ampliare la conoscenza in questi ambiti.
Nel presente lavoro descriviamo la nostra esperienza, incentrata sul piccolo Museo Anatomico dell’Università di Pisa, dove abbiamo condotto uno studio sui visitatori e conseguentemente sviluppato dei tool interattivi, nell’ottica di aumentare l’interesse del pubblico e la qualità dell’esperienza educativa, cercando di ridurre il gap tra il pubblico generico e la comunicazione in ambito medico e scientifico.
Keywords
Virtual Environments; Web3D; Anatomy Museum; Medical Collections; Interaction
Full Text:
PDFDOI: http://dx.doi.org/10.2423/i22394303v2n2p77
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Copyright (c) 2012 Alessandra Scucces, Marcello Carrozzino, Chiara Evangelista, Massimo Bergamasco
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SCIRES-IT, e-ISSN 2239-4303
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